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Salvatore Quasimodo e il Teatro Greco

Relazione presentata al convegno Poesia nel Paesaggio svoltosi a Siracusa il 16 marzo 2012 nella quale si evidenzia come l'attenzione di Salvatore Quasimodo in veste di critico degli spettacoli del Teatro Greco di Siracusa andasse in pari misura alle traduzioni, alla resa degli attori e alle reazioni degli spettatori. Ma al Teatro Greco Quasimodo si presentò anche come traduttore in prima persona e le sue furono versioni moderne e assai apprezzate da attori e spettatori. Il pdf è disponibile su Academia.  

Poesia nel Paesaggio

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Poesia nel Paesaggio Siracusa 16 marzo 2012 Palazzo Greco INDA - Corso Matteotti Ore 10-13 e 15-17.30 La poesia è una "fenomenologia dell'anima", nella sua forma più alta è 'preveggenza' e in tanti versi di Quasimodo è straordinariamente legata al paesaggio, a caratteristiche ambientali. Consolidare e valorizzare l'identità territoriale richiede sensibilità, gli aspetti poetici hanno sempre fatto parte degli obiettivi della vera architettura. Il poeta e l'architetto sono entrambi "homo faber": il poeta, per dirla con Salvatore Quasimodo, è un "operaio di sogni", l'architetto elabora e trasferisce nel progetto i significati e i sogni della vita sociale e li realizza costruendo.  Sulla base dell'elaborazione simbolica, il poeta è l'architetto della parola e l'architetto il poeta delle forme  costruite.  Tra le due attività  la differenza è data soltanto dai mezzi impiegati per esprimere quanto hanno a...

I testamenti di Salvatore Quasimodo

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Fuori non ci sono che ombre, e cadono

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Il fuoco tra le dita. Il poeta e la danzatrice. Salvatore Quasimodo e Maria Cumani a cura di Mariacristina Pianta ed Alessandro Quasimodo edito da Abramo è un libro che riunisce scritti di varia natura: lettere, poesie, riflessioni sulla danza, trascrizioni di sogni, racconti... Scritti di Salvatore Quasimodo e, soprattutto di Maria Cumani (1908-1995), colei che ne divenne la musa e che sposò nel 1948, dopo avergli dato un figlio (si veda La vita burrascosa di Salvatore Quasimodo ). Un libro che può sollecitare la curiosità di diversi tipi di lettori: colui che volesse ricostruire il legame che unì il poeta e la danzatrice fin da quel giorno di maggio del 1936 in cui si conobbero e/o colui che volesse conoscere meglio il tormento interiore che agitò la vita di Maria Cumani. Tormento dovuto a vari fattori: il sentirsi, sostanzialmente, una donna sola, senza un uomo accanto; il voler andare oltre la danza e poter essere creativa sempre; il non sapersi dare una spinta all’a...

Il poeta e il politico

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Il poeta e il politico è il discorso che Salvatore Quasimodo pronunciò a Stoccolma durante la cerimonia di consegna del Premio Nobel per la Letteratura.  Si tratta di un testo ancora di stringente attualità, nonostante risalga al 1959. Il pdf del saggio è disponibile su Academia.

Quasimodo e Modica

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La targa errata sulla casa natale di Quasimodo* Il rapporto tra Salvatore Quasimodo e Modica , sua città natale, non è stato lineare. Il poeta nacque a Modica il 20 agosto 1901, ma, divenuto celebre, preferì dichiararsi nativo di Siracusa , città della Magna Grecia e, probabilmente, per tale motivo sentita da Quasimodo più vicina al proprio mondo poetico. A non legare il poeta alla città natale, inoltre, va aggiunto il fatto che Quasimodo, per esigenze lavorative del padre, trascorse l’infanzia a Roccalumera , restando perciò maggiormente vicino sentimentalmente a quest’ultima località, piuttosto che a Modica. Da parte sua, forse offesa (comprensibilmente) dallo sgarbo fatto dal poeta dichiaratosi siracusano, la città di Modica ha faticato a riconoscere il Premio Nobel per la Letteratura come uno dei suoi figli illustri. A 110 anni dalla nascita, però, pare che, finalmente, la situazione si stia risolvendo. Un segnale indiretto può venire dall’intitolazione al poeta d...

Quasimodo a Bergamo

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Nel 1943 Salvatore Quasimodo soggiornò a Bergamo per qualche mese invitato da Giacomo Manzù che lo aveva sollecitato a lasciare Milano in tempo di guerra.  Il poeta,  quindi,  si trasferì,  assieme alla sua compagna  Maria Cumani ,  da Manzù in via Porta Dipinta a Bergamo  e fu un bene, dato che, durante il bombardamento dell'agosto 1943 su Milano, anche la casa di Quasimodo fu colpita. Durante quei mesi, fu spedita a Quasimodo una cartolina di richiamo alle armi che, però, il poeta non ricevette non potendo, quindi, assolvere ai suoi obblighi di leva.  Per tale motivo fu dichiarato renitente alla leva e imprigionato nella Rocca di Bergamo Alta.