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Il padre assente

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Assolo sul padre di Paola Ciccioli edito da Aletti è decisamente un bel libro che raccoglie i ricordi di Alessandro Quasimodo relativi al suo rapporto con il padre Salvatore. Il volume si “ascolta” con piacere, in quanto la voce di Alessandro è presente in tutte le pagine e - proprio come avviene durante una normale conversazione - tali ricordi non sono restituiti al lettore in ordine cronologico, ma narrati passando da un episodio all’altro, seguendo le analogie e un fil rouge che, pian piano, si fa chiaro. Pagine, a volte, piene di mestizia, altre di divertita nostalgia: il rapporto con il padre, infatti, non fu per nulla semplice.  Anzi, spesso, esso era del tutto inesistente, in quanto Salvatore fu un padre assente ( ed ecco il fil rouge ). Padre assente non solo per Alessandro (figlio avuto da Maria Cumani), ma anche per Orietta, avuta da Amelia Spezialetti.  Due figli - si suppone - ingiustamente tenuti a distanza, forse per una malcelata e inconscia forma di gelosia: il timor

Quasimodo 120

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Salvatore Quasimodo è nato il 20 agosto 1901 a Modica. Oggi ricorre il 120esimo anniversario della nascita. Leggi la biografia .

Le ultime ore di Quasimodo

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La tomba al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano Il 14 giugno 1968 Salvatore Quasimodo si trovava ad Amalfi dove fu colto da emorragia cerebrale ed entrò in coma.  Trasportato con mezzi di fortuna in una clinica di Napoli , vi spirò all’arrivo. Tra i testimoni diretti del tragico evento c’era lo scrittore Piero Chiara (1913 - 1986) che, il 20 giugno di quello stesso anno, ricostruì l’accaduto in un articolo pubblicato sul “Corriere d’Informazione”. Vale la pena estrarne i dati più significativi. Quasimodo e Chiara si trovavano all’ Hotel Cappuccini di Amalfi per partecipare, in qualità di giurati, al Premio Amalfi organizzato dalla rivista “Uomini e idee”. Oltre a loro, della giuria facevano anche parte: Corrado Piancastelli (direttore della rivista “Uomini e idee”); Alberto Mario Moriconi; Adriano Spatola; Pietro Aldo Buttitta e Giuseppe Liuccio. Della giuria Quasimodo era il Presidente. All’improvviso Quasimodo fu colto da un forte mal di capo. Annamaria Angioletti che l

La parola poetica in scena: Salvatore Quasimodo

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Lilla Brignone, Salvatore Quasimodo e Giorgio Strehler Salvatore Quasimodo si è dedicato con pari impegno sia alla ricerca poetica, sia alle arti performative. La lettura dei testi quasimodiani rivela come il poeta fosse cosciente della differenza esistente tra la parola poetica destinata alla lettura e quella destinata a una performance. Il pdf è disponibile su Academia

La mano destra di Quasimodo

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L'impronta a inchiostro della mano destra di Salvatore Quasimodo è stata ritrovata da Alessandro Quasimodo nell’VIII copia numerata dell’edizione di testa del «Leonida di Taranto» di Salvatore Quasimodo , facente parte della collana “Gli Inchiostri” dell'Apollinaire.  L’edizione di lusso, curata da Guido Le Noci, era stata tirata, nel 1968, in 200 esemplari numerati e l’impronta della mano di Quasimodo era all’interno delle prime 36 copie facenti parte dell’edizione di testa. Il “cartone” con l’impronta e tutte le 200 copie avrebbero dovuto recare la firma autografa di Quasimodo, ma la sopraggiunta morte del poeta impedì di tenere fede a quanto scritto nel colophon , così come specificato da una nota editoriale*. Il colophon descrive l’edizione di lusso nel dettaglio: La presente edizione di lusso del «Leonida di Taranto» di Salvatore Quasimodo, facente parte della collana «Gli Inchiostri» dell'Apollinaire, è stata stampata in Milano, per iniziativa dell'Amministrazi

Tutte le poesie di Quasimodo | La nuova edizione

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Salvatore Quasimodo è autore di alcune (almeno una decina) delle liriche più belle, note e intense della letteratura novecentesca, per non dire del fatto che Ed è subito sera è, probabilmente, la poesia più tradotta della storia letteraria. Negli ultimi giorni Mondadori ha mandato in libreria la nuova edizione di Tutte le poesie di Quasimodo a cura di Carlangelo Mauro . Si tratta di un’edizione che, oltre al  corpus poetico noto, riunisce e presenta ai lettori anche le poesie pubblicate dal poeta in varie occasioni, e non più riprese, e persino alcuni inediti. Il tutto con una serie di Apparati degni di un’edizione critica di grande valore scientifico. Va, inoltre, segnalato che il curatore ha scelto, con grande coraggio (e, forse, non immemore della scelta editoriale di Patrick Reumaux ), di inserire i Lirici greci tra le poesie di Quasimodo, in tal modo presentandoli come vero e proprio atto creativo del poeta , piuttosto che come traduzione. Mancano, però, nell’edizione, i lib