Su richiesta di un lettore, pubblichiamo questa immagine di Salvatore Quasimodo mentre pronuncia il suo discorso durante la cerimonia di consegna del Premio Nobel.
Invano cerchi tra la polvere, povera mano, la città è morta. È morta: s’è udito l’ultimo rombo sul cuore del Naviglio. E l’usignolo è caduto dall’antenna, alta sul convento, dove cantava prima del tramonto. Non scavate pozzi nei cortili: i vivi non hanno più sete. Non toccate i morti, così rossi, così gonfi: lasciateli nella terra delle loro case: la città è morta, è morta.
E come potevamo noi cantare con il piede straniero sopra il cuore, fra i morti abbandonati nelle piazze sull’erba dura di ghiaccio, al lamento d’agnello dei fanciulli, all’urlo nero della madre che andava incontro al figlio crocifisso sul palo del telegrafo? Alle fronde dei salici, per voto, anche le nostre cetre erano appese, oscillavano lievi al triste vento.
Alessandro Quasimodo seduto alla scrivania che fu di suo padre Salvatore Quasimodo (ph Museo Casa natale Salvatore Quasimodo di Modica) Comunichiamo la triste notizia che questa mattina è deceduto a Milano Alessandro Quasimodo . Figlio del Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo e della danzatrice Maria Cumani, Alessandro Quasimodo era nato nel 1939. Alessandro Quasimodo era attore e regista e ha dedicato parte della sua carriera artistica alla diffusione della cultura italiana (in particolare della poesia) in tutto il mondo. Un particolare merito gli va riconosciuto per l’instancabile ruolo di voce della poesia di Salvatore Quasimodo e di memoria della biografia familiare. Alessandro Quasimodo ha dimostrato con la sua carriera un’instancabile dedizione al mondo culturale che lo ha portato a valorizzare, sia come attore e sia come regista teatrale, opere e autori a volte poco frequentati dal teatro nazionale. Oltre ad aver diffuso la poesia paterna sia in Italia e sia all’e...
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