Francesca Senette intervista Alessandro Quasimodo e Danilo Ruocco in occasione della mostra "Quasimodo e il Teatro" tenutasi a Milano nell'ottobre del 1999.
Invano cerchi tra la polvere, povera mano, la città è morta. È morta: s’è udito l’ultimo rombo sul cuore del Naviglio. E l’usignolo è caduto dall’antenna, alta sul convento, dove cantava prima del tramonto. Non scavate pozzi nei cortili: i vivi non hanno più sete. Non toccate i morti, così rossi, così gonfi: lasciateli nella terra delle loro case: la città è morta, è morta.
Orietta Quasimodo (Milano 1935 - ivi 1996). Figlia di Salvatore Quasimodo e Amelia Spezialetti. Fu tenuta a battesimo dal pittore Domenico Cantatore. Per lei Quasimodo ha scritto Cavalli di luna e di vulcani. Laureata in Lingue straniere, ha svolto per tutta la vita la carriera di insegnante di inglese. Salvatore Quasimodo con la figlia Orietta Orietta Quasimodo è la primogenita di Salvatore Quasimodo, nata dalla relazione extraconiugale con Amelia Spezialetti. Il poeta era, allora, sposato con Bice Donetti che accettò di dividere l’appartamento di viale Mugello con la Spezialetti e la piccola Orietta(*). Il primo incontro tra Orietta e il fratello Alessandro (figlio di Salvatore e della seconda moglie di lui Maria Cumani) è avvenuto quando lei aveva, più o meno, 16 anni e lui 12. Fu organizzato dal nonno Gaetano Quasimodo che diede ad Alessandro appuntamento davanti ai cancelli della vecchia sede della Fiera di Milano. Quando Alessandro si presentò all’incontro, trovò il nonno in c...
«l’Unità», 14 ottobre 1957, pagina 7 Una delle tracce della maturità di questa mattina era dedicata alla poesia Alla nuova Luna di Salvatore Quasimodo. Alla nuova Luna * In principio Dio creò il cielo e la terra, poi nel suo giorno esatto mise i luminari in cielo e al settimo giorno si riposò. Dopo miliardi di anni l’uomo, fatto a sua immagine e somiglianza, senza mai riposare, con la sua intelligenza laica, senza timore, nel cielo sereno d’una notte d’ottobre, mise altri luminari uguali a quelli che giravano dalla creazione del mondo. Amen. Nota di Danilo Ruocco Scritta in occasione del lancio del primo satellite artificiale (lo Sputnik 1), messo in orbita dai sovietici durante i primi giorni di ottobre del 1957, la poesia apparve, prima, su «l’Unità» (il 14 ottobre 1957 a pagina 7) e, poi, ne La terra impareggiabile , silloge edita da Mondadori nel 1958. Va innanzitutto evidenziato come la poesia sia nettamente divisa in due : i primi quattro versi dedicati alla creazione divi...
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